Storie - Histories
Riesling in Italia? si, Fatto anche molto bene… Sebastien Ferrara ci racconta la sua esperienza con l’Azienda Roeno, Verona nel magico nord-est italiano
Riesling Italiano? si… e anche molto buono. Vi racconto Roeno.
La prima volta che ho assaggiato i loro vini è stato al concorso del miglior sommelier d’Italia Aspi al quale ho partecipato nel 2015, chiaramente senza saperlo perchè i vini nel concorso sono serviti alla cieca!
Parlando con Cristina (proprietaria insieme alla sorella Roberta ed il fratello Giuseppe) mi svela che l’ingrediente principale che ha guidato la famiglia fino ad ora è stato il…
Non fermarsi, Sperimentare ed Osare! ecco la ricetta vincente, devo dire che ci sono davvero riusciti.
L’azienda ha sede in un piccolo paesino tra Verona e Trento più di preciso in quella zona che si chiama Terradeiforti.
La loro filosofia è la valorizzazione del territorio…Cristina appunto mi dice che hanno uno dei vitigni più vecchi e autoctoni, l’Enantio, tra l’altro pre-phylloxera, ma anche il Pinot Grigio e altre varietà.
Tra di esse una che mi affascina particolarmente, è il Riesling.. e voi vi chiederete..
Il Riesling in Italia ? A Verona?
Ebbene si! questo è un progetto interno all’azienda, nato da un lavoro di approfondimento, tra l’altro una realtà molto piccola (quella del Riesling) e poco conosciuta nel panorama enologico italiano.
Più che un progetto (mi dice Cristina) è stata una vera e propria sfida, perchè l’idea è nata dai suoi fratelli che volevano a tutti i costi produrre un Riesling. Cristina dalla prima loro affermazione del progetto, rimase davvero basita, perchè era una cosa folle secondo lei… voleva dire davvero competere con uno dei vitigni più nobili al mondo ed interpretato da molte realtà in maniera eccelsa (in Germania).
è il vitigno nobile dei vini bianchi il Riesling, un pochino come il Barolo…ma il progetto parte.
Da subito, le basi per questa idea furono molto solide perchè si fecero affiancare da un bravissimo agronomo della Mosella…Cosa volere di piu?
Il progetto partì nel 2003 ( che annata calda …ve la ricordate?) ed il primo vigneto fu piantato nel 2005.
Il terreno scelto per questo vigneto fu in altura, a 500 metri di altitudine, in una zona fredda, quindi adeguata per il Riesling, con un sottosuolo ricco di ghiaia e argilla ma molto drenante perchè il Riesling soffre particolarmente la tanta acqua e tende a marcire velocemente se le radici rimangono inzuppate.
Cristina ribadisce l’importanza nel cogliere l’attimo giusto nella raccolta, quando la maturazione delle uve è perfetta e che l’uva abbia immagazzinato la quantità giusta di amminoacidi e di minerali.
La vendemmia è svolta rigorosamente a mano, tutto diraspato. La macerazione è di 6 ore a 8 gradi per estrarre i precursori aromatici necessari.
La fermentazione malolattica non avviene. Mentre quella alcolica in totale presenza di ossigeno in modo da “ossidare” subito il mosto…e non avere problemi in futuro, mi dice Cristina.
Anche per i lieviti l’aiuto di una università della Germania ha aiutato molto, si impara dai più bravi no?
Stanno sperimentando un tappo derivante dalla canna da zucchero, che ha la stessa trama del sughero, è utilizzando su alcuni vini per capire la sua reazione di tenuta e per cercare di essere sempre più eco-sostenibili e l’occhio attento al biodegradabile.
La prima annata di Riesling dell’azienda è stata il 2009. Dal 2010 però, la decisione di selezionare l’uva raccolta e vinificare in maniera leggermente diversa, affinando un anno e mezzo in botti di legno.
L’annata saltata in produzione per ora credo sia stata soltanto la 2014.
I loro vini vengono messi in commercio 5 anni dopo la vendemmia, ecco che nacque “La Collezione di Famiglia”, nome che rappresenterà la poca quantità e l’esclusività del prodotto.
Famiglia, che ha un albero genealogico dal lontano 1700, da sempre coltivano terre e vinificano.
Qui la Phylloxera non è proprio arrivata, perchè i terreni sono sabbiosi ed il silicio ferisce questo insetto.
Infatti ci sono alcune viti che risalgono al 1840.
Vino molto floreale, la nota classica di idrocarburo del Riesling è molto mitigata, ma si difende bene. Al palato è sapido e fresco e fa salivare…nota importante per questa tipologia di bianco.
Divertitevi con gli abbinamenti… c’è da sperimentare!
Sebastien Ferrara
Direttore e Sommelier
Ristorante Enrico Bartolini Mudec
Milan