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Mai Tai, uno dei cocktail iconici della Tiki Era
Il Mai Tai è uno dei cocktail nati durante la Tiki Era ed è quello che è stato il più bistrattato nel corso del tempo, fino ad arrivare ad essere più un modo di dire piuttosto che un vero e proprio cocktail con una ricetta specifica e codificata.
La storia di questo cocktail nasce ad Oakland nel primo locale aperto da uno dei due capostipiti della moda polinesiana di quel tempo, nel 1944. La storia narra che Vic the Trader abbia preparato questo cocktail a base di rum Wray & Nephew 17 anni, triple sec, succo di lime, sciroppo di zucchero e orzata per due amici thaitiani e che quest’ultimi avrebbero esclamato “Mai Tai Roa Ae” dopo averlo provato, che in lingua thaitiana potremmo tradurre come “fantastico, il migliore”; da allora il barman lo propose con questo nome. Don The Beachcomber non è però d’accordo con questa versione sull’origine del cocktail, poiché sostiene di averlo creato negli anni ’30…
Questo duello è durato per anni, durante i quali Vic the Trader non ha esitato ad apostrofare con appellativi non proprio gentili chiunque cercasse di appropriarsi della paternità del Mai Tai.
Il folgorante successo di questo cocktail obbligò a modificare la ricetta fin dall’inizio, rimpiazzando il Wray & Nephew, difficile da reperire, con una parte di rum della Martinica e una di rum della Jamaica, come nella migliore delle tradizioni della Tiki Era. Questa fu, però, solo la prima di una lunga serie di modifiche che verranno apportate alla ricetta del Mai Tai dalla granatina, al succo d’ananas o di pompelmo o ancora il latte di cocco. Dopo tanti anni sembra, tuttavia, che la tendenza stia tornando ad una riscoperta della ricetta originale, sicuramente meno dolce e ammiccante, ma senza dubbio più autentica.
La situazione che stiamo vivendo sembra avere qualche somiglianza con gli anni della grande depressione, una su tutte l’impossibilità di viaggiare, e un ritorno ai cocktail resi famosi durante la Tiki Era potrebbe essere una buona occasione per fare un viaggio senza muoversi dal proprio divano…ai vostri shaker allora e salute!