Connect with us

Storie - Histories

La cultura del té a Taiwan, o se preferite Formosa: Nantou, Taipei, Hsin Zhu, Chia Yi

Michele Crippa

Published

on

Trovare del té in provenienza da Taiwan vi sarà molto difficile, lo sarà invece molto meno trovarne di Formosa, è con questo nome che l’isola è stata battezzata e resa famosa dai coloni portoghesi.

CC cattan2011

La storia del té a Taiwan è piuttosto recente, soprattutto se paragonata a quella della vicina Cina. Inizia nel 1796, quando i cinesi tentano di coltivare delle piante di té in provenienza della regione di Fujian nel nord dell’isola. Bisognerà però aspettare un secolo perché la produzione di té divenga commercialmente interessante e apra le porte verso i paesi stranieri, come il Giappone o gli Stati Uniti, con un esportazione pari all’80% della produzione.

CC Pai Shih

Ma negli anni ’70 dei problemi politici con il governo cinese spinse Taiwan a invertire questa tendenza, e in pochissimo tempo le esportazioni diminuirono; oggi l’ 85% del té prodotto è destinato al mercato interno. È sicuramente grazie alla Cina che il tè ha oggi una grande importanza nella vita dell’isola, ma è indubbio che l’influenza del vicino Giappone l’abbia portata ad essere un vero e proprio rituale. Ma oggi Taiwan ha una cultura del té assolutamente identitaria.

CC Larrywkoester

La produzione attuale è rivolta verso il té semi-ossidato di altissimo livello, e principalmente in questi quattro distretti:

  • il Distretto di Nantou, che produce da solo oltre la metà del té prodotto sull’isola, principalmente del té Wu-Long in perle molto dense;
  • il Distretto di Taipei, intorno a Pinglin, che produce un tè molto particolare, il Bao Zhong, con un tasso d’ossidazione di 10-20%;
  • Il Distretto di Hsin Zhu, che produce un’altra specialità di Taiwan, il Bai Hao Wu Long, un tè con un tasso d’ossidazione che può superare il 60%;
  • Il Distretto di Chia Yi, che con delle piantagioni tra i 1000 e 1500 m d’altitudine, produce il miglior té di alta montagna dell’isola, il Gao Shan Cha.

Michele Crippa

Maître d’hôtel, Lucas Carton Paris

Responsabile della sala di un ristorante parigino carico di storia come il "Lucas Carton", dove, insieme a Giovanni Curcio, lo Chef Sommelier, continua a portare avanti quello stile franco-italiano che tanto lo aveva affascinato a Londra, ma anche, e soprattutto, a cercare di trasmettere la sua passione alle nuove generazioni. Il progetto Chiccawine si sposa proprio co questo intento: promuovere, tramite le nuove tecnologie, le tecniche di sala e bar, portare la curiosità su prodotti tradizionali che meritano di essere messi sotto le luci dei riflettori e far conoscere gli uomini che dedicano la loro vita affinché tutto questo non scompaia.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici – Suivez nous

Tag

CATEGORIE/catégories