Storie - Histories
La cultura del té a Taiwan, o se preferite Formosa: Nantou, Taipei, Hsin Zhu, Chia Yi
Trovare del té in provenienza da Taiwan vi sarà molto difficile, lo sarà invece molto meno trovarne di Formosa, è con questo nome che l’isola è stata battezzata e resa famosa dai coloni portoghesi.
La storia del té a Taiwan è piuttosto recente, soprattutto se paragonata a quella della vicina Cina. Inizia nel 1796, quando i cinesi tentano di coltivare delle piante di té in provenienza della regione di Fujian nel nord dell’isola. Bisognerà però aspettare un secolo perché la produzione di té divenga commercialmente interessante e apra le porte verso i paesi stranieri, come il Giappone o gli Stati Uniti, con un esportazione pari all’80% della produzione.
Ma negli anni ’70 dei problemi politici con il governo cinese spinse Taiwan a invertire questa tendenza, e in pochissimo tempo le esportazioni diminuirono; oggi l’ 85% del té prodotto è destinato al mercato interno. È sicuramente grazie alla Cina che il tè ha oggi una grande importanza nella vita dell’isola, ma è indubbio che l’influenza del vicino Giappone l’abbia portata ad essere un vero e proprio rituale. Ma oggi Taiwan ha una cultura del té assolutamente identitaria.
La produzione attuale è rivolta verso il té semi-ossidato di altissimo livello, e principalmente in questi quattro distretti:
- il Distretto di Nantou, che produce da solo oltre la metà del té prodotto sull’isola, principalmente del té Wu-Long in perle molto dense;
- il Distretto di Taipei, intorno a Pinglin, che produce un tè molto particolare, il Bao Zhong, con un tasso d’ossidazione di 10-20%;
- Il Distretto di Hsin Zhu, che produce un’altra specialità di Taiwan, il Bai Hao Wu Long, un tè con un tasso d’ossidazione che può superare il 60%;
- Il Distretto di Chia Yi, che con delle piantagioni tra i 1000 e 1500 m d’altitudine, produce il miglior té di alta montagna dell’isola, il Gao Shan Cha.
Michele Crippa
Maître d’hôtel, Lucas Carton Paris