Storie - Histories
Assaggi di… Sebastien Ferrara. Si, ancora del Barolo.
Si! Ancora Barolo.
Questa è una esperienza che solo chi ha provato può ricordare.
L’assaggio di questo Barolo di Borgogno è commovente per la sua espressione, per quello che riesce a trasmettere, per i profumi, per la delicatezza, per la profondità e per la storia.
è la cantina più storica di Barolo, diciamo dal lontano 1761, fondata da Bartolomeo Borgogno, vanta oltre 250 anni di storia, di guerre, di riuscite, di sconfitte e di grandi vini.
Una intuizione arrivò nel 1920 quando Cesare Borgogno decise che parte dei vini venissero lasciati in cantina e venduti 20 anni dopo, l’altra parte venne commercializzata all’estero, in Argentina, negli Stati Uniti ma anche in Europa.
Dal 2008 l’azienda è della Famiglia Farinetti con l’acquisto di nuovi vigneti e l’ampliamento della cantina.
Mi fa molto piacere condividere con voi questo assaggio perchè è molto raro e in più, questa è la bottiglia perfetta.
Il colore come vedete dalla foto è un arancione vivo e brillante. trasparente.I suoi profumi sono molto timidi, ha bisogno di tempo per aprirsi, sembra quasi stesse dormendo un magico sogno.
Lo sento, c’è un grandissimo potenziale ma è li, chiuso.
lo aspetto…
Lo apprezzo così, ma lo aspetto.
Dopo 10 minuti si apre… al naso, scorze d’arancia candite, petali di fiori secchi, lavanda a tratti, scabiosa stellata e pepe dolce.
E ancora funghi freschi, non troppo sottobosco, ancora il pompelmo a tratti seguendo con cacao e chinotto.
Davvero difficile se non lo si ha mai assaggiato, perché sconvolge la rapidità con la quale tutti questi profumi si incontrano, si amalgamo e poi spariscono per ritornare poco dopo.
Mi emoziono!
Il primo sorso è delicatissimo, quasi spiazzante per la sua freschezza che ho ritrovato molto raramente in vini così vecchi.
Si sprigiona la sua frutta, ribes, a tratti la ciliegia sotto spirito, note anche note che mi ricordano il periodo natalizio date dalla cannella e dal chiodo di garofano.
Al palato rimane lungo, il tannino non è descrivibile perchè è diventato materia vivente del succo.
è un vino eterno, immortale!
Qualsiasi bottiglia che troviate di Borgogno così vecchia, se la provenienza è certa, compratela ed emozionatevi.
Sebastien Ferrara
Direttore e Sommelier
Ristorante Enrico Bartolini Mudec
Milano