Storie - Histories
Barolo, la collina isolata del Bricco delle Viole. Accompagnata solo da Fossati. Un racconto accompagnato da Sylla Sebaste, Mario Morengo e Giovanni Viberti.
Proseguiamo con il nostro viaggio nelle terre di Barolo, ai confini con il comune di La Morra. Andiamo su un pezzo di terra un po’ isolato, spesso definito vergine. Siamo sui 430-450 metri di altitudine, su un terreno classicissimo per il Barolo: marne calcaree, zone leggermente sabbiose e limo; siamo sul Bricco delle Viole.
In questo angolo sperduto, dove non vi è tantissima vigna circostante, rispetto ai più rinomati Cerequio, Brunate etc… di Barolo, solo il vigneto Fossati fa compagnia al Bricco delle Viole.
Quest’angolo è dei punti più freddi e ventosi del villaggio; ad eccezione per l’appunto del Bricco delle Viole che è protetto dalle cime collinari circostanti e beneficia di un microclima che, tempi addietro, permetteva alle viole di fiorire precocemente.
Il Bricco è di circa 8 ettari ed oltre al Nebbiolo, un po’ di Barbera e dolcetto sono presenti.
I produttori in questa parcella sono tra i più rinomati. Nomi per l’appunto come Vajra, Sylla Sebaste, Mario Marengo, Giovanni Viberti.
Generalmente i Nebbiolo di questa vigna si presentano di un bel rubino vivo. Al naso sono le percezioni fruttate a farle da padrone, ed ecco che il tocco di prugna matura e di more è dominante. La bocca morbida ed avvolgente. Sono vini da cacciagione rossa come il piccione, magari con una salsa ai frutti di bosco e leggermente profumata da un tocco di anice stellato.
Con qualche compromesso si può lavorare una pernice al vino rosso, meglio se Barolo, rigorosamente giovane, perchè quello invecchiato preferisce il bicchiere al piatto.
Qualche lettura precedente(in francese-traduzione in arrivo)
Carnet de Voyage d’un passionné de vin N.14. Piemont, Barolo Cerequio.
Giovanni Curcio