Degustazioni - Dégustations
Villa Bucci è tra le più storiche azienda produttrici di vini in Italia e tra le mie preferite. Già dal 1700 si occupavano di agricoltura con la coltivazione di grano, semi di vario genere, bietole da zucchero, girasoli e diversi uliveti….Sebastien Ferrara
Villa Bucci è tra le più storiche azienda produttrici di vini in Italia e tra le mie preferite.
Già dal 1700 si occupavano di agricoltura con la coltivazione di grano, semi di vario genere, bietole da zucchero, girasoli e diversi uliveti.
L’azienda ha una proprietà di 340 ettari dei quali 30 destinati alla coltivazione di vigneti, sia nella denominazione Castelli di Jesi zona Classica che la denominazione Rosso Piceno con il Sangiovese ed il Montepulciano.
Per essere più precisi la sede dell’azienda è nel paese di Ostra Vetere in provincia di Ancona.
Da molti anni ho un bel legame con il Signor Ampelio Bucci con il quale ci scambiamo informazioni preziose su annate, su terreni o parcelle e altri dettagli necessari per sviluppare un idea chiara a 360 gradi del territorio, e per poi capire cosa c’è all’interno del calice.
Tra le cose interessanti dell’azienda è il fatto che le vigne 6 e disposte su altitudini ed esposizioni molto diverse tra loro.
La vigna più giovane si chiama San Sebastiano (porta il nome del mio nonno, che mi ha fatto innamorare del vino sin da piccolino) ed è nel Comune di Serra de Conti. La più vecchia, con bene 55 anni si chiama Montefiore ed è proprio nello stesso comune.
Le altre vigne vanno dai 20 ai 50 anni disposte su altri due comuni.
Tra i fattori positivi della buona età delle vigne vi è il fatto che le radici sono in profondità e quindi la pianta ne giova anche quando ci sono lunghi periodi di siccità trovando nutrimento dall’umidità.
Anche il suolo (Ampelio mi racconta) è importantissimo, composto da argilla e calcare.
L’argilla è sicuramente fondamentale perchè assorbe l’acqua e trattiene molti sali minerali utili alle viti, mentre il calcare è molto importante perchè il calcio aiuta le viti nei loro processi biochimici fornendo struttura soprattutto ai vini bianchi, cosa che a questi vini di certo non manca.
La vendemmia è effettuata rigorosamente a mano ed in cantina si usano delle grandi botti, alcune anno anche 100 anni, in modo da non cessare al vino la parte legnosa ma soltanto per garantire una delicata micro – ossigenazione.
Il Verdicchio Riserva è stato prodotto per la prima volta nel 1983 ed a seguire solo nelle migliori annate.
Ho avuto la fortuna di avere assaggiato quasi tutte le annate prodotte di Verdicchio Villa Bucci, vi accenno così qualche mia impressione.
2015: è tutta dedicata alla frutta matura ma fresca, un naso delicato ed a tratti con note di montagna, di pino, di mughetti. Annata chiusa, timida, ha bisogno di tempo ma lo si può apprezzare anche giovane.
2010: annata magnifica. Al naso presenta un frutto delicato e molto piacevole a tratti un pochino orientale ma è la nota di anice che mi colpisce. Il palato è leggero e polposo, sapido e lungo.
2005: mi pare molto composto. un frutto molto preciso e maturo, mantenuto da una buona acidità e struttura. L’annata è stata molto fredda. Ma il risultato è buono.
1997: andando un pochino più indietro ho uno splendido ricordo di questa annata. Un giallo ora e vivo, brillante, luccica! Note di ananas frutta esotica e ancora anice ma più netto che della 2010, al palato è avvolgente e morbido in equilibrio su ogni componente, sapido e dal finale lungo.
1990: Esplosivo, minerale e teso. Non è caduto la struttura delle vecchie vigne ha il compito di sostenere questi vini quando invecchiano e infatti crescono in maniera ammirevole. Questa annata a mio avviso è generosa e ampia.
1988: Quanti anni ha? 32! è decisamente grande. L’ossidazione è impercettibile è da subito pulito senza difetti. lo abbiamo aspettato un pochino, 10 minuti, servito non troppo fresco. Si è così aperto con note di mandorla, miele, foglie di thè umide, al palato piega sulla frutta secca, alcuni canditi e biscotto molto burroso, quella burrosità che si trova nei grandi bianchi della Borgogna ( non sto paragonando).
Per Ampelio è uno dei vini più semplici, ma insieme concordiamo che ha una complessità ammirevole. Questi Verdicchi ci tengo a precisare che non sono semplici, sono strutturati e vanno attesi parecchio per essere apprezzati nella loro più splendida forma.
Se non erro, le annate non prodotte descritte da Ampelio furono: 1984,1986,1989,1991,1993,1996,2002,2011.
Questa azienda ha fatto rinascere il vitigno Verdicchio e lo ha portato per tutto il mondo testimoniando che anche in Italia si possono fare dei grandi vini bianchi.
Sebastien Ferrara
Direttore e Sommelier
Ristorante Enrico Bartolini Mudec
Milan
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