Degustazioni - Dégustations

Chianti Classico: Sebastien Ferrara ci accompagna in Toscana alla scoperta del Castello di Monsanto

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Siamo in una delle regioni più belle d’Italia, la Toscana, con la storia di un vigneto che mi sta molto a cuore: il Castello di Monsanto. Si trova precisamente nel comune di Barberino Tavarnelle e poco distante dal cuore della denominazione.

Tutto è iniziato con la famiglia Bianchi che ha avuto una certa intuizione, che è diventata rapidamente una visione futuristica.

Il Chianti Classico è uno dei più grandi classici del vino italiano, ma soprattutto una risorsa fondamentale per la Toscana, regione conosciuta in tutto il mondo per i suoi grandi vini, la buona cucina, la gente generosa e i paesaggi magici.

Fu nel 1962, quando in Italia ancora non si parlava di “cru”, che Fabrizio decise di vinificare questo vigneto unico, chiamato Il Poggio. Da questo stesso vigneto nasce il primo “cru” di Chianti Classico.

Pochi anni dopo, un altro vino da tavola viene creato da solo Sangiovese, chiamato Fabrizio Bianchi Sangioveto Grosso e diventa noto per i suoi benefici.

All’inizio degli anni ’70 alcune innovazioni vennero introdotte cantina, introducendo l’acciaio e trasformando le botti da castagno a rovere di Slavonia. Nel 1981 un cabernet-sauvignon al 100% prenderà il nome di Nemo.

L’idea è quella di arrivare a fare un Chianti molto tradizionale, senza mai seguire le mode del momento o il rifiuto dell’uso della chimica e delle alte densità di impianto.

Nel 1992 sono stati completati i lavori della nuova cantina compresa la barricaia.

La tenuta di Monsanto si trova su una collina, dove soffiano i venti marini, che si attenuano e si rinfrescano in estate. I vigneti si trovano tra i 280 ei 320 metri sul livello del mare, dove un microclima ideale permette al Sangiovese di maturare serenamente.

I vini prodotti per l’azienda sono diversi, vi parlerò di quelli più rappresentativi e dedicati alla denominazione Chianti Classico.

Il Chianti Classico DOCG comprende principalmente le vigne più giovani della tenuta. Lo considero un vino pronto, immediato e fragrante. Ho avuto la fortuna di assaggiare la prima annata prodotta, quella del 1990, mi viene la pelle d’oca solo a ripensarci!

Il Chianti Classico Riserva DOCG ha una personalità più accattivante e identificata. È certamente pronto da bere, ma anche l’attesa è una possibilità. È tra i vini più antichi d’Italia. Le vecchie annate sono sorprendenti come la prima del 1962.


Il Chianti Classico Grand Selection DOCG è un prodotto unico a base di uva essiccata de Il Poggio. Questo vino è più ricco, più intenso ma comunque equilibrato con tannini molto fini e bel frutto.

Se comprarlo? Sì! Io ne ho qualche bottiglia nella mia cantina, che custodisco gelosamente e condivido con amici intimi.

Il Castello di Monsanto è sicuramente uno dei massimi rappresentanti della denominazione.

Evviva il Chianti Classico!



Sebastien Ferrara

Sommelier e Direttore

Ristorante Enrico Bartolini Mudec, Milano

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