Storie - Histories
Storia del cocktail: Jerry “the Professor” Thomas
I cocktail sono serviti nei bar fin dall’inizio del 1800, la maggior parte a temperatura ambiente, alcuni persino caldi, ma l’avvento della macchina del ghiaccio ha radicalmente cambiato le cose.
Negli anni 1860 vengono pubblicati diversi libri intorno al nuovo universo del cocktail, come ad esempio il “Bartender Manual” di Harry Johnson nel 1862, oppure il “Bartender’s Guide:How to Mix” di Jerry Thomas nel 1864. Quest’ultimo sarà rieditato diverse volte aggiungendo nuovi cocktails ma anche delle ricette per preparare i propri ingredienti.
Jerry Thomas si guadagnò con il passare del tempo il soprannome di “the Professor” e può essere considerato come il padrino del bartending moderno. I cocktail dell’epoca erano composti da pochi ingredienti, si miscelava un distillato con un vermouth e un bitter (Martinez, Manhattan,…) oppure con zucchero e succo di limone (come nel caso dei “sour”); fu lui che spostò l’attenzione sul barman poiché ne codificò e enfatizzò i gesti. Ne è un chiaro esempio l’invenzione del Blue Blazer, un cocktail i cui ingredienti principali sono l’whisky e il fuoco.
Da allora il suo successo è assoluto, attraversa gli Stati Uniti in lungo e in largo lavorando nei bar più lussuosi e la gente fa la coda davanti si suoi locali, è una vera star!
Siamo ormai negli anni 1900, i cocktail hanno il vento in poppa e sono i protagonisti di una nuova moda: i “Cocktail Party“. Il primo si tiene a St. Louis, ma ben presto questa abitudine si diffonderà in tutto il paese, e poi anche in Europa.
Michele Crippa
Maître d’hôtel, Lucas Carton Paris
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